Visita alle nostre Sorelle del Brasile

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Maria Francesca Rubatto, quando fu invitata dai frati Cappuccini ad andare in missione in America Latina, partì senza alcuna sicurezza, forte solo di una coscienza pura, per essere segno concreto di speranza e di amore in mezzo al popolo di Dio. Oggi, grazie alla sua disponibilità ed apertura, in quelle stesse terre ci sono le sue figlie che ci aspettano con il cuore aperto, come una famiglia allargata. Figlie che l’amano tanto e mostrano intatto uno spirito di fratellanza e di accoglienza. Uruguay, Argentina e Brasile…nazioni che sono state tanto amate dalla nostra Madre, in modo particolare il Brasile, dove le prime Suore (italiane), tutte molto giovani, hanno donato la loro vita per il Vangelo. Al riguardo la Madre diceva: «Quest’inverno sono stata due mesi ammalata, ma ora sto meglio, mi sento meglio di prima, ed avrei il coraggio di partire subito, se l’obbedienza me lo permettesse, per andare nel Brasile a rivedere e a lavorare in quella terra bagnata dal sangue di quelle mie care figlie e di quei tanto zelanti missionari» (Lett.M.412).
La sottoscritta e suor Carmem Bertosso, entrambe Consigliere generali, siamo partite da Roma giovedì 11 novembre alle ore 6:45 e siamo arrivate venerdì 12, all’1:30 circa a Porto Alegre, dove c’è la fraternità di “Santa Chiara di Assisi”. Dopo una giornata di sosta, abbiamo continuato il nostro itinerario verso la città di Barros Cassal dove risiede la fraternità “Madre Francesca”, sede della Casa Regionale.
Durante la nostra permanenza abbiamo visitato anche le Sorelle di Passo Fundo, della fraternità di “S. Chiara”, e quelle di Fontoura Xavier della fraternità di “Betania”.
Le Sorelle di queste quattro fraternità sono impegnate in varie attività pastorali e parrocchiali. Realizzano progetti per aiutare i bambini e le famiglie povere; animano alcuni gruppi di laici rubattiani, visitano i poveri, gli ammalati e gli anziani. Alcune Suore sono giovani, alcune invece sono anziane e con poca salute, ma tutte serbano un vivo spirito di fratellanza, di accoglienza e sono molto servizievoli.

Come segno della partecipazione attiva delle Suore Cappuccine nella Parrocchia di Barros Cassal, domenica 21 novembre il Parroco, fratel Gabriel Cavalli, insieme ai parrocchiani, hanno ringraziato per il servizio prestato dalle Suore, in modo particolare da quello fatto da suor Carmem in questi ultimi anni, ed hanno accolto con grande gioia anche la nuova Superiora Regionale, suor Marilene Legramanti. Sia il celebrante che i fedeli presenti sentono come molto necessari l’aiuto e la presenza delle Suore nella loro Parrocchia “Nossa Senhora Medianeira”.
Il giorno prima, il 20 novembre, era infatti avvenuta la nomina della nuova Superiora Regionale durante una giornata di preghiera e di riflessione. Le Suore presenti hanno espresso la loro gratitudine verso l’Istituto e verso suor Carmem per il servizio da Lei svolto come Superiora e hanno manifestato il loro desiderio di collaborare sia con il Governo Regionale che con quello Generale.

In questa giornata ho avuto occasione di condividere con le Sorelle presenti la bellezza della nostra vocazione, che è una scelta “fondamentale e radicale”. Tutte quante siamo state chiamate alla vita consacrata, cioè a vivere i voti di castità, obbedienza e povertà “scelgo di conformarmi a Cristo povero, umile, crocifisso e risorto” e questo impegno ci chiama ad una vita di fecondità e di gioia.

Per vivere tale vita ognuna di noi deve sentirsi profondamente amata da un Dio-amore che è innamorato di ogni suo figlio. Quando una persona fa esperienza di Dio, della sua tenerezza, del suo sguardo d’amore che non giudica, sente una voce sottile che dice: «Ti amo così, per quello che sei, io ti ho creato, e tu sei prezioso, fidati di Me, e sarai veramente felice!» (Isea 43, 1-4; Gal 2,20).

Quando una persona si sente amata, sperimenta una gioia mai provata prima. Pian piano nasce il desiderio di rinunciare a tutto per vivere pienamente una vita con Gesù Cristo; si lascia tutto quello che il mondo poteva offrirci per abbracciare i Voti. I Voti sono una rinuncia per un cammino verso la libertà e verso una piena realizzazione di se stessi, perché ci liberano dal nostro egoismo e ci aprono al dono gratuito e alla gioia.

La nostra scelta, così preziosa e cara, per essere fruttuosa necessita una motivazione forte circa la convivenza all’interno della vita fraterna: come sperimentare la bellezza di essere sorelle e il servizio apostolico che svolgiamo con il popolo di Dio, anche se tale impegno richiederà sicuramente tanta pazienza e perseveranza.
C’è stato offerto anche un momento di preghiera e di riflessione da parte di suor Ana Lopes. L’abbiamo condiviso con un gruppo di laici rubattiani che incontrano le Suore ogni mese per parlare della Madre e imparare a vivere la sua spiritualità, che considerano una guida per la loro vita. Essi collaborano tanto nelle attività delle Suore Cappuccine e attualmente sono molto interessati a partecipare alla festa della Canonizzazione della Madre che si sta organizzando in Uruguay. Per poter realizzare il desiderio di esservi presenti, hanno cominciato a mettere da parte del denaro che guadagnano attraverso alcune iniziative che stanno realizzando tra loro.

Suor Weini Teklom
Consigliera Generale

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