Suor Mirella (Maria Ancilla) Scarpellini, donna sensibile e capace

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Il 29 gennaio 2020 è spirata nella RSA “San Francesco” di Bergamo la nostra Sorella Mirella Scarpellini.
Era nata a Torre Boldone (Bg) il 10 agosto 1934. E’ entrata nell’Istituto nel 1956 e, dopo esserne uscita temporaneamente, vi è rientrata nel ’77. Ha emesso i primi Voti a Genova il 28 settembre 1980 e la Professione Perpetua il 31 agosto 1985.

Da ragazzina Mirella, coll’amato fratello Franco, presto resta orfana di madre; suo padre si risposa con una donna che fu per loro una “vera” seconda mamma che diede loro un’altra sorella. Nella ridente Valle Seriana, la giovane Mirella conosce le Suore Cappuccine di Madre Rubatto e decide così di farsi una di loro per donarsi con generosità a Dio e al prossimo.
Nel 1956 inizia così la sua formazione alla Vita religiosa a Genova in Casa Madre, che ad un certo punto, per permissione divina viene interrotta, tornando a casa sua. A Milano, dopo un periodo non facile, nel 1970 ottiene il Diploma di Infermiera Professionale e nel ’71 quello di Caposala, nel suo lavoro era molto competente, amava con precisione la sua professione, affermando che l’ordine conduce a Dio; fu anche didattica degli allievi-infermieri ed ebbe la fortuna di lavorare con Adelaide, la veggente della Madonna della Famiglia che vide già da piccola alle apparizioni delle Ghiaie di Bonate.
Mirella era soddisfatta della sua vita ma aveva sempre una spina nel cuore quella di tornare ad essere Suora Cappuccina; così nel 1977 chiese di entrare di nuovo nella nostra cara Comunità dove venne accolta dall’allora Madre generale, suor Romana Villa.
Con sr. Teresa Luzzana, riprende così la formazione alla Vita consacrata, insieme a sr. Franca Facheris, sua compagna di cammino che l’ha già preceduta in cielo. Sr. Mirella certa dell’amore di Dio, dopo aver scelto volontariamente il cammino della croce, e cosciente delle sue miserie e limiti, con fervore amava pregare tutti gli angeli per essere forte nella sequela di Cristo; infatti il regalo più bello che gradiva era quello di un angioletto per godere anche visibilmente della loro compagnia. Nel 1981 al Didascaleion di Genova ottiene il Diploma in Teologia poi l’obbedienza la invia a Bergamo, in Clinica S. Francesco, dove vi rimane per più di 30 anni dedicandosi con amore ai malati neurologici. Con loro condivise, grossi dolori e sofferenze, spesso improvvise e inaspettate: alcuni di loro, anche tossicodipendenti, si suicidarono; questa realtà straziante per tutti, soprattutto per i familiari, incise profondamente anche sulla sua psiche, da anni soffriva di insonnia ma con pazienza, anche di notte, cercava di pregare Dio, chiedendo aiuto specialmente ai suoi cari defunti e alla Madonna.
Nel 2000 la troviamo vicaria e aiuto-infermiera nella Comunità di Loano, poi a Varese e a Milano in via Giason del Maino. Sr. Mirella, donna molto sensibile, faceva suoi i dolori degli altri, dei dipendenti, dei familiari, di chi incontrava e in particolare del caro nipote Claudio colpito da ictus. Quando poteva si rendeva disponibile per piccole cose…o condivideva le notizie apprese dal mondo, dal telegiornale ecc. Amava avere anche una nota umoristica; per rallegrare le sorelle o i nipoti sapeva incrociare gli occhi o fare il coniglietto col naso; quante risate ci ha fatto fare col suo “giorgino”.
Ultimamente diceva che l’ambulatorio era diventato un “Centro di ascolto” perché le persone si fermavano volentieri per aprirle il cuore e trovare un po’ di consolazione; quando riuscì dopo aver accompagnato diverse persone malate di cancro, cercò di essere loro vicina anche nel momento della dipartita per il cielo. Sr. Mirella ringraziò Dio per le sorelle che aveva incontrato nella sua vita e per la comprensione avuta dalla Comunità; desiderava e pregava di cuore che altre giovani rispondessero con gioia alla chiamata divina.
Era molto contenta di essere stata trasferita nella Comunità di Gorle per essere più vicina ai suoi cari ma la malattia avanzò rapidamente; nella Volontà divina questa era la sua ora, l’ora del suo ritorno alla Casa del Padre. Un giorno in un momento di lucidità mi disse: “cara madre chiedi tu scusa per me a tutti” ma credo che anche noi dobbiamo chiederle di perdonarci; la misericordia di Dio ci abbracci tutti.
Carissima suor Mirella, ora che dopo tanta sofferenza sei nella gloria dei cieli, intercedi su tutti noi, suore e familiari ancora pellegrini su questa terra, benedizioni divine.

Suor Loredana Tiraboschi, Superiora Provinciale

Milano, 30 gennaio 2020

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