Suor Gemma (Ines) Barera, donna servizievole e di preghiera
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Suor Arcangela Scudellari nasce a Vobarno (BS) il 16 marzo 1930. Nel 1952 entra nell’Istituto delle Suore Cappuccine di M. Rubatto dove emette i Primi Voti a Loano il 13 maggio 1954 e la Professione Perpetua a Genova il 16 maggio 1959. E’ morta nella RSA di Bergamo il 29 luglio 2020.
Margherita, educata cristianamente dalla sua famiglia, nella giovinezza risponde subito alla chiamata del Signore che la invita a seguirlo. Dopo gli anni di formazione tra le Suore Cappuccine di Madre Rubatto, nel 1957 ottiene il Diploma di Infermiera Generica e secondo il nostro Carisma, a Genova e a Salò, intraprende il servizio infermieristico a domicilio esercitandolo con delicatezza sia verso i cari malati che con i loro familiari.
Nel 1974 a Genova diviene Infermiera Professionale e successivamente a Roma ottiene il Diploma di Caposala. Sr. Arcangela la troviamo così nell’Ospedale di Alzano Lombardo (BG) e di Santa Margherita Ligure come pure in Clinica S. Francesco (BG), dove seppe collaborare molto bene con tutti specialmente col personale. Li amava come una “mamma” e loro sentivano di essere amati, perché sapeva tessere amicizie con ciascuno. Gli effetti positivi di queste buone relazioni erano visibili a tutti perché lavorando con serenità i pazienti ne avevano grande beneficio e non cessavano di affermare che non si trovavano in un Ospedale ma in mezzo ad una “bella famiglia”.
Sr. Arcangela era molto legata alla sua famiglia di origine, e questo affetto era reciproco, tanto che un giorno a Genova dopo aver subito un incidente, sua sorella subito la chiamò per chiederle cosa le era successo che si era sentita male per lei. Tutto ciò è molto bello perché quando una persona si sente amata diventa a sua volta capace di amare. Sr. Arcangela era attenta non solo agli operatori che collaboravano con lei ma anche alle loro famiglie; si interessava dei loro dolori e problemi che ricordava anche a distanza di anni; situazioni di figli e nipoti ai quali mandava saluti e preghiere e tutti la ricambiavano con affetto.
Sr. Arcangela chiese sempre al Signore Gesù la grazia di porsi in un atteggiamento di ascolto per potergli dare una risposta sempre più sicura e profonda della sua scelta di consacrata “all’amore di Dio”. Come diceva bene il Serafico Padre Francesco, ogni fratello o sorella è un tesoro di virtù, ognuno ha delle belle qualità, caratteristiche, capacità di cui Dio stesso gliene ha fatto dono.
Con te, cara sr. Arcangela, oggi vogliamo rendere grazie al Signore, datore di ogni dono, per i bei doni che ti ha dato e che tu hai fatto fruttificare. Questa sorella non solo sapeva godere di tutto ma chiedeva aiuto alle consorelle per poter approfittare della grazia e non lasciarla passare invano.
A Genova svolse con generosità anche un servizio gratuito presso la Caritas diocesana. Amava la sua vocazione e le sorelle, fu anche Superiora ad Appiano Gentile e a Sambughè di Preganziol.
Per una malattia agli occhi che la colpì fortemente, soffrì molto e subì vari interventi. Donna di preghiera, mite e umile, quando il dolore bussò alla sua porta accettò tutto con serenità e anche nei momenti di maggior prova fece della sua vita una totale offerta al suo amato Sposo, unendo i suoi dolori alla sua Passione per la redenzione del mondo. Le fu diagnosticata anche una neoplasia cerebrale che, la lasciò vivere per diversi anni, anche se con forti mal di testa.
Con le sorelle della fraternità di Varese e di Gorle, sr. Arcangela amava pregare per tutto e per tutti, poi dal V piano della RSA di Bergamo spiccò il volo per il suo tanto desiderato Paradiso.
Cara sorella, grazie della tua vita, donata a Dio e ai fratelli. Ora dal cielo chiedi al Signore sante vocazioni alla sua Chiesa e al nostro amato Istituto perché il suo Regno si estenda ovunque.
Suor Loredana Tiraboschi
Superiora Provinciale
Milano, 29 luglio 2020
