La visita di Madre Loredana in Malawi

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Pubblichiamo uno stralcio del diario di viaggio della visita che Madre Loredana ha compiuto con Suor Alem, nelle nostre comunità di Namwera e Phalombe in Malawi.

“…a Phalombe abbiamo incontrato un gruppo di bambini molto poveri, senza scarpe e con indumenti stracciati: qui la povertà è la normalità e quando va bene la popolazione mangia una volta al giorno. Abbiamo pena di questi bambini che, pur così piccoli, per aiutare le loro famiglie, hanno raccolto del mango maturo, che in questa stagione si trova anche nelle strade, per rivenderlo per pochi soldi. Ne abbiamo comprato un po’ lasciandoli molto felici.

Il Malawi è un paese molto povero ed è per questo che sentiamo che questo è il nostro posto: tutti sono poveri e quindi i prediletti di Madre Francesca.

Anche qui la siccità riduce drasticamente i raccolti, di solito monoculture, da cui la popolazione dipende per la sopravvivenza. Non è capace di diversificare la coltura di frutta e verdura e soprattutto di conservare ciò che non viene consumato in vista di periodi più difficili. Maggiore fortuna ha chi alleva capre, galline, anatre e conigli.

Ciò che è più negativo è che lo Stato non s’interessi affatto dell’educazione scolastica, che è il vero futuro di emancipazione di una nazione. Esistono solo scuole di religiosi ma le famiglie comunque non possono mandarvi i loro figli, non essendo in grado nemmeno di nutrirli, e così spesso i bambini sono impiegati, fin da piccoli, come pastorelli a pascolare le capre.

Ciononostante, in una situazione così drammatica e senza un’immediata risoluzione, abbiamo gioito nel Signore nel constatare l’enorme creatività delle nostre Sorelle che ogni giorno inventano qualcosa per aiutare i poveri: a due ragazzi che hanno la madre malata, affidano le loro caprette perché le portino al pascolo e così, almeno una volta al giorno, possono mangiare. Una ragazza povera aiuta in cucina e alla fine del giorno riceve del cibo per i suoi tre figli. Hanno assunto come guardiano un uomo che ha la moglie malata e tre figli e con questo lavoro riesce a mantenerli. Un operaio lavora il nostro campo con tale amore che sembra coltivi il suo…insomma la necessità aguzza l’ingegno ed ha un ritorno impagabile in amore e gratitudine, perché i poveri sono i nostri migliori maestri.

Nel Centro Allelujah di mamma Rita abbiamo trovato ancora una volta un gran numero di bimbi, quasi tutti orfani di madre (spesso uccise dall’AIDS) portati al Centro appena nati. Fra di loro ce ne sono tanti vispi e in salute, altri sono malati, ma tutti ben accuditi dalle nostre Suore, da un’infermiera professionale, da donne che aiutano in differenti ambiti ed operai. La regola del Centro prevede che vi rimangano fino ai due anni di età, quando dovrebbero essere affidati ad un parente prossimo (una zia, la nonna ecc.), tuttavia la povertà in cui versano le famiglie non permette di portarne il carico, perciò alcuni di loro rimangono al Centro per molti anni.

Noi affidiamo al Signore queste giovani vite e le persone che se ne prendono amorevole cura ogni giorno, credendo che, come “ai piccoli del corvo che gridano a Lui”, non manchi loro nulla e possano crescere fiduciosi nella Provvidenza divina che sempre ha cura dei suoi poveri".

Suor Loredana Tiraboschi, Madre generale

Roma, 28 novembre 2022

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