Dallo smarrimento della tomba vuota… al coraggio dell’annuncio

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28 Giugno 2024
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Dallo smarrimento della tomba vuota... al coraggio dell'annuncio

Santa Pasqua 2024

Carissimi laici, fratelli e sorelle,

sono sicura che il tempo favorevole della quaresima che abbiamo vissuto, abbia lasciato una traccia profonda nella nostra vita spirituale, invitandoci ad aderire maggiormente a Dio e a rinnovarci per farci giungere alla Pasqua più ricchi di fede, speranza e carità, più misericordiosi come il Padre, più santi perché arricchiti della sua Parola.

Gesù, si è fatto solidale con noi in tutto perché divenissimo come Lui; si è immerso fino in fondo nella nostra umanità fino alla morte per donarci in cambio la vita. Lui nella debolezza e nell’impotenza ha assunto il nostro peccato, tutto il male di ogni schiavitù e morte, è sceso dal cielo per unirsi a noi, sì Gesù il figlio di Maria e di Giuseppe è venuto sulla terra come uno di noi. Il mistero della Passione e Resurrezione di Cristo non si disgiunge dall’Incarnazione. “Chi vede me vede il padre” (Gv 14): Gesù ci rivela il padre, questo è il nostro Dio!

Più che con le parole, Gesù ci ha mostrato tanti fatti, si mise in fila con i peccatori, si immerse nel Giordano e, pur essendo il Figlio prediletto del Padre, per compassione nostra, ha spogliato se stesso, si è consegnato volontariamente alla morte per donarci liberamente la vita. Sì, Lui ha riunito il cielo alla terra, al buon ladrone promise: “oggi sarai con me in Paradiso”, perché ormai oltre la sua morte c’è la Vita, una Vita eterna (Gv 20).

Carissimi, vicini alla Pasqua, siamo quindi invitati, non solo con la preghiera ma soprattutto con la vita, ad entrare in questo mistero di morte e resurrezione di Gesù, a lavarci, seguendo l’esempio del maestro “i piedi gli uni agli altri” (cf Gv 13). Gesù, veramente è venuto a capovolgere tutte le logiche del mondo, dove “il più grande…è colui che serve” (Lc 22), colui che si fa piccolo. Il suo stile di servire, amare, compiere la volontà del Padre, dare la vita …nella forza dello Spirito Santo, come suoi discepoli, dev’essere anche il nostro.

Ogni volta che, come S.Francesco ci avviciniamo ai lebbrosi, o ai malati e giovani più poveri, come faceva Madre Francesca, in loro troviamo Gesù, e ogni nostro piccolo gesto di attenzione o carità, riattualizza lo spreco dell’unzione che Maria Maddalena fece a Betania.
Carissimi, tutti i nostri comportamenti incidono sempre, in bene o in male, sugli altri; il Signore ci illumini con lo splendore della sua grazia perché possiamo fare sempre ciò che a Lui è gradito. A volte, senza accorgerci, entriamo in false scorciatoie, in vicoli ciechi che ci fanno cadere o perdere la strada, ma non temiamo perché non siamo mai soli, Lui è con noi, sulla nostra barca, nella lotta per superare inganni, menzogne, prove e restargli fedeli sulla via del bene; “Dio non permette che siamo tentati oltre le nostre forze” (1 Cor 10). Gesù viene a liberarci da poteri, beni, prestigi …per servire tutti con semplicità e umiltà, ciascuna secondo le sue capacità, solo così la nostra vita è bella.

Dopo questo tempo di grazia, di silenzio e di preghiera che abbiamo trascorso per prepararci alla Pasqua; tempo che ha purificato il nostro cuore e rafforzato le nostre anime al desiderio di crescere in santità, con gioia profonda gustiamo la Pace della Resurrezione e mostriamo a tutti un Cristo allegro, perché Dio ama chi dono con gioia.

E nella certezza che le sue promesse non vengono mai meno (da Abramo…a tutti i profeti ), crediamo che nella croce c’è la speranza certa della Resurrezione, della vita nuova in Cristo, “primizia di tutti coloro che sono morti” (1 Cor 15).

Carissimi, ognuno di noi, porta una croce al collo, il crocifisso è appeso nelle nostre case, nelle Chiese.. in questa nuova Pasqua, chiediamo a Dio che il suo amore, la sua passione si scolpisca nel nostro cuore per essere tutti suoi e aprirci alla bellezza della grazia che ci aiuterà a mettere amore nelle nostre croci quotidiane.
E poiché l’unità viene dalla croce: “quando sarò elevato da terra attirerò tutti a me” (Gv 12,32), saniamo quindi ogni rancore, calunnia, maldicenza …per crescere nella sapienza della comunione.

Il mondo è pieno di violenze, guerre, ingiustizie… vogliamo affidarle al Signore affinchè le riscatti tutte sul monte della trasfigurazione.
Tanti auguri. Buone feste pasquali!

                                                                                     Suor Loredana Tiraboschi
Roma, marzo 2024                                                       Superiora generale

                                                                           

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