Un ricordo della nostra cara Suor Alba Allegro

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A sorpresa, quasi senza rendersene conto, la nostra sorella Alba ci ha lasciato per passare alla Casa del Padre domenica scorsa, 2 ottobre, e da Lui ha ricevuto la corona di gloria promessa a coloro che combattono la buona battaglia della fede.

È nata a Rosario, in Argentina, il 10 settembre 1945, quale vero dono del Cielo, in quanto prima ed unica figlia dei coniugi Allegro.

Ha studiato nella scuola San Francisco de Asís della città di Rosario, dove ha sempre dimostrato la sua grande capacità e la sua dedizione alla scienza.

Lì ha incontrato le Suore Cappuccine che, con la loro vita e il loro esempio, le hanno mostrato il loro amore per Gesù Eucaristico, la loro gioia e la loro dedizione alla missione educativa. Questo l'ha aiutata a scoprire la sua vocazione e, con entusiasmo, ha iniziato la sua vita religiosa nella nostra Congregazione all'età di 18 anni.

Ha fatto il postulato e il noviziato a Montevideo (Uruguay) dove ha anche emesso la prima Professione il 20 febbraio 1966, e i suoi Voti perpetui il 20 febbraio 1971.

È in queste prime fasi della sua vita religiosa che incontra p. Livio Vitola, sacerdote cappuccino, che sarà il suo padre spirituale per molti anni e la aiuterà a crescere come donna consacrata, figlia fedele di san Francesco e di Madre Francesca. Anche suor Federica Garcia, la sua maestra delle novizie, ha rappresentato per suor Alba il modello della religiosa che desiderava essere. Con entrambe queste figure significative ha potuto sperimentare la tenerezza e la cura di Dio nella sua vita.

Nei primi anni di vita religiosa si è diplomata come insegnante di Psicopedagogia e ancora giovanissima è stata Direttrice delle scuole medie e superiori di Córdoba, Rosario, Buenos Aires e Villa Gobernador Gálvez, tutte scuole dell’Argentina. Nel 1999 ha ottenuto il dottorato in Scienze dell'Educazione presso l'Università Statale di Roma.

Ha sempre dimostrato un grande interesse per la missione educativa e questa è stata la sua più vera e grande passione per la quale studiava, lavorava, si aggiornava costantemente: era il modo concreto per dare la sua vita come discepola missionaria di Gesù. Ha inteso l'educazione come l'ambito privilegiato per promuovere la dignità della persona umana, in quanto creata, amata da Dio e chiamata a partecipare alla vita divina. Ogni essere umano era per lei invitato, attraverso l’educazione, ad essere artigiano e costruttore di quel mondo pieno dei valori del Regno che Gesù ci ha portato: pace, fraternità, libertà e giustizia, che tutti, in fondo, desideriamo e sogniamo. Dal 2019 era membro dell'équipe di riferimento pedagogico-pastorale delle undici scuole che l'Istituto ha in Uruguay e Argentina. Negli ultimi anni ha vissuto con particolare passione la proposta promossa da Papa Francesco sul Patto educativo globale.  Ha frequentato diversi corsi per essere informata e preparata e non ha mai smesso di insistere sulla necessità che i nostri centri educativi fossero conformati a quest’iniziativa. Non è una casualità che la morte l'abbia sorpresa mentre frequentava il corso organizzato dalla CLAR sul Patto educativo globale, perché desiderava continuare ad offrire il suo contributo nelle diverse aree educative in cui ancora lavorava.

All'interno dell'Istituto ha ricoperto i ruoli di Superiora provinciale e Consigliera generale, inoltre ha trascorso tre anni a Gerusalemme, dove l’Istituto è stato, seppur brevemente presente, e dove ha studiato per diventare bibliotecaria.

Era una sorella buona, allegra e di compagnia. Le piaceva partecipare ai momenti comunitari e aveva un amore particolare per San Francesco, la cui spiritualità l'ha affascinata fin dall'inizio della sua vita religiosa, e che le ha fatto comprendere ed amare con altrettanta forza il carisma di Santa Francesca Rubatto. La sua personalità era caratterizzata da una ricerca continua di "qualcosa di più" e una volta raggiunto un obiettivo, immediatamente aveva bisogno di prefiggersene un altro. E così via. Che cosa fosse quel "qualcosa di più" lo sapevano solo Dio e lei, ma ora tutto è compiuto e saziato perché suor Alba dimora nella fonte di ogni pienezza, dove tutti i suoi desideri sono stati ascoltati.

La sua partenza ci lascia un grande dolore. Quanto aveva ancora da dare! Ma, come diceva la nostra Madre Francesca: "Adoriamo gli imperscrutabili disegni di Dio" e a Lui rendiamo grazie per la sua vita e a Lui diciamo:

“Lode a te, mio Signore, per la nostra sorella Alba!

Grazie per averle dato la pienezza.

Tu sei fedele e mantieni le tue promesse e soddisfi con i tuoi favori ogni essere vivente".

Pensiamo che Alba, insieme a Madre Francesca e alla grande comunità delle Suore Cappuccine che sono già nella Casa del Padre, ci dica:

"Care sorelle, vi saluto, vi aspetto tutte in cielo".

Suor Mercedes del Carmen Donato

Superiora regionale

Buenos Aires, 27 ottobre 2022

 
 
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