Suor Ernestina (Giuseppa) Piloni, donna semplice, dolce, mite e serena

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8 Dicembre 2020
136° anniversario di Fondazione (esp)
23 Gennaio 2021
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Suor Ernestina nasce a Ombriano di Crema il 12 marzo 1922 ed entra nell’Istituto delle Suore Cappuccine di Madre Rubatto il 27 maggio 1946. Emette i Primi Voti a Loano il 29 maggio 1948 e la Professione Perpetua a Genova il 3 giugno 1953. E’ spirata nella RSA di Bergamo l’11 gennaio 2021.

La giovane Giuseppa, crebbe in una famiglia profondamente cristiana che nella fede la educò ad essere docile, obbediente, rispettosa e amante della preghiera. A questa scuola Giuseppa accolse con gioia l’invito del Signore che la chiamava a seguirlo nella Famiglia delle Suore Cappuccine; abbracciò così con umiltà lo spirito del Serafico Padre Francesco e il Carisma di Madre Rubatto.
Dopo i primi anni di formazione, subito la troviamo tra le pentole di Genova, per servire con grande amore le sorelle, col cuore di Maria e lo spirito di Marta. In quei tempi, in casa Madre, le suore erano tante e non c’era sempre molto da condividere, perciò spesso in cucina cercavano di moltiplicare i pochi cibi che avevano (5 pani e 2 pesci).
Soprattutto nei duri anni della guerra, tempi di grande povertà, di buon mattino le suore andavano al porto a far la questua, ritirando quello che il mercato scartava per sfamare tante bocche. Credo che suor Ernestina con le altre sorelle cuciniere (suor Clara e suor Onorata), non poche volte abbiano assistito a dei veri miracoli: “la farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì” (1 Re 17,16), che avvenivano per Opera divina. Anche la Fondatrice, nelle ristrettezze dei primi tempi, non avendo nulla da dare alle figlie, confidando nella Divina Provvidenza, bussava con fiducia al Tabernacolo, dicendo a Gesù: “pensaci tu alle tue spose”.
Nel 1963, suor Ernestina ottenne il Diploma di cuciniera; visse così con semplicità e laboriosità il suo quotidiano, trasformandolo in modo straordinario. Il servizio alle sorelle, spesso nascosto, era intessuto di silenziosa e costante preghiera, con una lode continua a Dio. Tutte le sorelle che l’hanno conosciuta nei molti anni vissuti in Casa Madre a Genova, affermano che era una donna premurosa, servizievole, gioiosa e attenta alle esigenze di ognuna.
Religiosa buona e amante della sua vocazione e di grande esempio per tutte, suor Ernestina, nonostante vivesse giornate di duro lavoro perché allora le suore erano più di 50, senza badare a sacrifici, non temeva di alzarsi ogni giorno di buon mattino (alle quattro), per elevare gli occhi a Dio, per stare con Lui, per caricarsi e imparare da Lui ad accogliere con serenità tutti gli imprevisti della giornata. Spesso infatti all’ora di pranzo, essendo la casa di Genova la sede della Curia Generale, inaspettatamente arrivavano diverse persone anche dall’estero, dalle Missioni; e anche se in Liguria il “mugugno” è libero, mai uscì dalla sua bocca una lamentela. Donna dall’animo gentile, era sempre pronta a scusare tutti; così suor Ernestina visse con gioia i suoi anni (quasi centenaria) fino alla fine.
Nonostante il fisico fosse forte, venne anche il momento della malattia, che accettò serenamente dalla mano di Dio, offrendo tutto, soprattutto le sue sofferenze, per il mondo intero; mai si tirò indietro nel fare il bene, mai si risparmiò poiché ciò che l’animava era la Gloria di Dio.
Negli anni trascorsi nella fraternità di Gorle, amava seguire tutti i viaggi del Papa per accompagnarlo e sostenerlo con la preghiera e si univa a pregare con le altre sorelle per portare tutti a Dio. Dopo l’ultima caduta, richiedendo più assistenza, fu trasferita al V° Piano della RSA di Bergamo, dove fu sempre molto riconoscente per tutto ciò che riceveva.
Cara suor Ernestina, ci hai lasciate silenziosamente così come hai vissuto; queste sono alcune delle tue ultime parole: “la mia gioia più grande è quella di vivere con Gesù e la preghiera più bella è il Rosario, perché la Madonna mi prende per mano e mi porta da Gesù”.
Cara sorella, grazie della tua vita santa, donata con letizia a Dio e ai fratelli. Ora dal Paradiso benedici tutte noi e i tuoi cari familiari, in particolare suor Agostina e Padre Francesco, e chiedi al Signore il dono di sante vocazioni per la Chiesa e per la nostra cara Comunità, perché il Suo Regno si diffonda in ogni cuore.
Il suo corpo riposerà nel Cimitero di Bergamo.

Suor Loredana Tiraboschi
Superiora Provinciale

Milano, 11 gennaio 2021

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